Gianni Oberto, di Paularo, ha scritto questo bel libro di memorie e ricordi nel 2005, e da allora questo lavoro è diventato lo specchio delle microstorie della Val d'Incarojo. Il contenuto di questo libro è vario e variamente presentato: personaggi tipici si alternano a fatti e fatterelli, spizzichi di storia passata si intrecciano con scampoli di cronaca recente, storielle e leggende minime si inseguono in un turbinio di lampeggianti e stupefacenti siparietti. E questo è il primo aspetto di questo bel libro che dà buonumore e serenità, stimola leggero senza stordire. Vi è infine il terzo elemento: una splendida iconografia, tutta in b/n, che viene a caratterizzare ulteriormente queste pagine e dà loro il sapore del passato, rinforzando e quasi antichizzando un racconto che si sviluppa nei meandri della memoria dell'autore ed emerge in superficie incrociando gli occhi del lettore, che si diverte non solo per i racconti che si materializzano nella sua mente ma anche per la infinità di parole "strane e nuove" che incontra e che spesso possono muovere un meravigliato riso... Insomma un gran bel libro che mette allegria, insegna un pò di storia, ravviva le tradizioni, riaccende il gusto per le cose semplici e genuine; in una parola: mette in pace con sè stessi... Non è indicato il prezzo; il libro si può trovare nelle librerie tolmezzine o può essere richesto all'autore che abita a Tolmezzo. Gianni Oberto ha scritto anche: Ricuarz di une volte (1987), Liendes di paîs contades in poesie (1991), Croci e crocifissi campestri della Carnia (1994), Rastrellamento a Paularo nel 1944 (1994), Arrotini e coltellinai di Paularo nel mondo (1999), Gavette e ricordi (2008). | |||
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